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GDR PLAY

Ultimo Aggiornamento: 11/01/2016 17:59
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OFFLINE
Post: 5
Sesso: Femminile
24/12/2015 09:40

Ce l'ho fatta in extremis!



I knew all the rules but the rules did not know me
guaranteed..





Grazie Serafin *_*
OFFLINE
Post: 5
Sesso: Femminile
30/12/2015 11:04

[ATTENDERE RESPONSO]

C'è una minaccia latente che sorvola come uno spettro su tutti gli immortali. Il suo nome genera una sorta di timore reverenziale, l'eco delle sue gesta ha il potere di gelare il sangue freddo che scorre nelle vene atrofizzate di esseri che sono andati ben oltre la morte. Julah, l'Antica che della sua stirpe fa scempio fuori dalle mura di Barrington, è il terrore allo stato puro. L'incubo dei figli di Caino, che dal suo fiuto infallibile e dal suo braccio impietoso fuggono per il mondo, consapevoli di quanto quella fuga non potrà mai essere eterna. Il suo profumo si sente nell'aria della notte, si condensa in spire di sgomento e prospetta il destino della Morte Ultima. Eppure c'è un posto dove colei che vuol mondare il mondo dalla piaga cainita non può giungere. Quel posto che la vide rinascere alla Notte e dove l'Ombra della Triade si stende per far sì che l'Equilibrio venga preservato: che coloro che vengono additati come mostri, abomini, insulti alla natura continuino ad esistere e a trasmettere la propria condanna.
La Torre Oscura è un luogo sospeso tra il mondo dei vivi e quello delle Ombre. Si erge imponente e solenne, spicca in tutta la sua superbia tra le costruzioni della cittadina di Barrington, passaggio obbligato per quanti vogliano raggiungere l'isola dell'eterna primavera. Fredda e antica, sempre avvolta da un'atmosfera spettrale e inquietante, custodisce il sonno degli immortali e diventa punto saldo delle loro esistenze: quella che chiamano casa.
Riparo dalla Furia Solenne, accoglie pellegrini che qui giungono in cerca di protezione, indirizzati da coloro che li fecero, in una tradizione che si tramanda da sire in progenie, da secoli e secoli.
Il portone è di legno; un legno che ha visto il trascorrere delle ere e resta lì, nella sua magnificienza di varco per un mondo a parte.
L'Esule che vi giunge non può non riconoscerla: non può non avvertire l'essenza che trasuda da quella pietra, neanche essa stessa fosse cosa “viva”.
La riconosce, dunque, lo straniero che al portone, adesso, in una notte come tante altre, si approssima.
C'è la neve, la luna è nascosta.
C'è l'inverno e il riverbero di focolai accesi nelle abitazioni private.
C'è il profumo di immortalità che si innalza dalla Torre, il baluardo dell'antichità portato da colei che dei vampiri di Barrington è Signora. Ithilbor dei Moth se ne sta nella sua poltroncina, nella parte destra dell'atrio. E sembra una bambola. Una bambola che dorme

[GDR PLAY – GENJIO, ITHI]



I knew all the rules but the rules did not know me
guaranteed..





Grazie Serafin *_*
OFFLINE
Post: 2
Età: 36
Sesso: Maschile
30/12/2015 23:31

Il sole è calato da qualche ora facendo sprofondare Barrington nell' oscurità. Condizione favorevole per chi, come lui, dalla notte trae forza e nutrimento. Il ramingo è immobile di fronte all' enorme portone di legno che permette l' accesso alla dimora della sposa "raggiungi la torre oscura di barrington, li sarai al sicuro " quelle parole riecheggiano più forti che mai nella sua testa ora che la meta è cosi' vicina. Gli occhi del vampiro, ferini e quasi fosforescenti, si socchiudono. Costretto per avverso destino ad un continuo peregrinare, in vita e nella morte, un lungo sospiro abbandona le labbra creando una nuvola di aria calda tutt' intorno, un sospiro che in pochi secondi sembra spazzar via le paure ed i dolori provati negli ultimi anni, l' ansia che l' ha accompagnato al sol pensiero di poter esser trovato da Julah.
Intorno a lui nessun umano sembra dimostrare tanto ardore da solcare quelle zone della cittadella durante le ore notturne, lo sguardo viene dunque portato ai quattro angoli della toRRE.
Il vampiro si presenta come un'imponente figura di un metro ed ottanta di altezza, avvolto in una nera armatura leggera in cuoio, uniche protezioni in metallo sono quelle relative al collo ed al cuore. Un purpureo mantello ricade dalle spalle fin quasi a toccare terra, ricamato sopra di esso un simbolo raffigurante due spade incrociate, nel punto d' intersezione un teschio nero. Un cappuccio dalle falde cadenti e sfilacciate, logoro dai tempi che furono, ricade sul viso celandone i lineamenti gentili e rilassati del viso.
Sul fianco sinistro è riposta una spada lunga, dietro la schiena è presente un mazzapicchio, piu' comunemente chiamato Becco di Corvo. La testa di martello, sormontata da una cuspide a sezione romboidale e fronteggiata sul posteriore da una penna simile alla punta di un piccone, fuoriesce di qualche centimetro dalla spalla destra.
La mano destra viene chiusa e portata vicino al portone. Bussa con le nocche. Vlaar il sanguinario, principe delle tenebre e signore dell' ordine del teschio, è finalmente giunto alla sua meta.
OFFLINE
Post: 5
Sesso: Femminile
07/01/2016 18:57

ITHILBOR [*§*Atrio*§*] C'è chi corre incontro al proprio destino, c'è chi dallo stesso fugge. C'è chi resta ferma ad attenderlo, sfidandolo a viso aperto; e chi prova a nascondersi tra le Ombre nella speranza che non possa raggiungerlo. Tu te ne stai lì, seduta sul tuo scranno, con gli occhi chiusi, come se non ti importasse di nulla. Come se il tempo non scorresse e la notte non avesse mai fine. Come se non ci fossero sogni che si mescolano ai ricordi e come se la bestia, dal profondo del proprio antro, non urlasse tutto il bisogno che l'assale. Impassibile, imperturbabile, come un orpello a quell'atrio immenso, dove le fiamme delle torce - sempre vive grazie alla solerzia di succubi impeccabili - non si prendono nemmeno la briga di atteggiarsi a reale minaccia: per le tenebre e per i loro figli. Te ne stai lì, abbandonata al silenzio della morte e circondata dalle Ombre: a combattere una battaglia muta, tutta intima, di cui all'esterno non si rileverebbe alcuna traccia. L'Istinto urla e vomita odio e brama, la Mente lo spalleggia facendo riaffiorare i profumi che ti hanno stregato, le vite che ti hanno deliziato. L'alba ti sorprenderebbe ancora lì, nella medesima posizione, Sposa, se solo non vi fosse un'intrusione. In quel delirio bellico e apocalittico che si consuma nella tua essenza, si intrufola una simbolica - e alquanto improbabile - bandiera bianca. L'aroma di una condanna che ha visto il suo inizio in terre lontane da quelle che abiti. Il sentore di una dannazione antica che ha screziature proprie e altre che ti permetterebbero di ricondurla, nel giro di un battito di ciglia - quello che permette agli occhi di schiudersi - alla casata dell'Inquisitore, lo sconosciuto che portò Donatien alla Notte e a bussare alla tua porta. Allo stesso modo si presenta l'esule che giunge all'ombra della Torre Oscura. Bussando sul legno del portone antico, chiedendo asilo oltre il varco del Nero Obelisco. Il tuo passo non esiterebbe. Leggiadro come quello di un assassino, marziale come quello di un guerriero, solenne come quello di un regnante. Si stende lungo l'atrio per coprire la distanza che ti separa dall'ingresso e lascia, poi, alla mano il compito di tracciare la runa che consenta ai cardini di intonare un antico lamento. La Luna, curiosa, si intrufola da quello spiraglio. E quel che gli occhi dello straniero potranno vedere è nient'altro che una ragazzina. Di bianco vestita, a piedi scalzi, con due lunghe trecce nere e gli occhi grigi. Un viso dai tratti inequivocabilmente nordici, un'innocenza fasulla quanto quello stupore che il suo volto vuol mostrare. Almeno fino a che un sorriso, ferino, non stravolge tutto. E lascia spazio a poche parole *§*Toc toc. Un altro esule bussa*§* [tenebra I; veggenza I]
[Modificato da - Ithilbor - 11/01/2016 17:59]



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Grazie Serafin *_*
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